L’annuncio è arrivato direttamente dal Falkland Maritime Heritage Trust e dalla spedizione Endurance22, che ha diffuso le prime immagini dello storico ritrovamento. A distanza di 107 anni è stato infatti scoperta la posizione esatta del relitto dell’Endurance, la celebre nave dell’esploratore Ernest Shackleton e alcuni droni sottomarini hanno realizzato spettacolari istantanee ravvicinate dell’imbarcazione, ubicata sul fondo del Mare di Weddell, a Est dell’Antartide, a oltre 3 km di profondità. Qui le acque sono gelide ma l’impiego dei droni ha permesso di scandagliare palmo a palmo un’area di 150 miglia quadrate nella quale si riteneva che la nave potesse trovarsi quando, dopo essere stata schiacciata dal ghiaccio, affondò nel 1915.
Il ritrovamento è frutto di una massiccia operazione di ricerca costata ben 10 milioni di dollari, interamente finanziati da un donatore anonimo. Oltre ai droni è stato impiegato un rompighiaccio sudafricano. Il fondale è stato setacciato per due volte al giorno con operazioni della durata di 6 ore l’una e utilizzando un sonar per monitorare i droni. Telecamere ad alta risoluzione sono state mandate in profondità una volta individuato il relitto per scattare le meravigliose fotografie diffuse in queste ore.
L’archeologo marino Mensun Bound, membro della spedizione ha dichiarato: “Senza alcuna esagerazione, questo è il più bel relitto di legno che abbia mai visto di gran lunga. È in posizione verticale, intatto e in un brillante stato di conservazione,” ha dichiarato a BBC News. La nave salpò nel 1914 dall’Inghilterra con 27 persone a bordo: avrebbe dovuto attraversare l’Antartide, dopo la spedizione del norvegese Roald Amundsen, il primo a raggiungere il polo nel 1911, e di Robert Falcon Scott, che perse la vita dopo averlo raggiunto.
Shackleton non riuscì ad arrivare al Polo, ma la sua impresa lo rese comunque un eroe perchè riuscì a salvare l’intero equipaggio. La nave era già danneggiata ancor prima di affondare dopo aver colpito un iceberg ma le gelide temperature sottomarine hanno consentito di mantenerla in perfetto stato di conservazione. Nessun reperto verrà portato in superficie nè tantomeno il relitto, protetto dal Trattato internazionale sull’Antartide. “La scoperta del relitto è un risultato incredibile. Abbiamo completato con successo la ricerca più complessa del mondo relativa a relitti, affrontando il ghiaccio marino in continuo cambiamento, le bufere di neve e le temperature che scendono fino a -18°C. Abbiamo ottenuto ciò che molte persone dicevano impossibile“, ha dichiarato il geografo polare John Shears, capo della storica missione.