Immediata la smentita dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica: “Nessun rischio imminente”.
Sarebbe in pericolo la centrale nucleare di Chernobyl che, secondo fonti ucraine risulta ”del tutto ferma” in seguito agli attacchi e all’occupazione russa. L’accusa arriva dal governo ucraino dopo che nelle ore scorse l’Aiea aveva fatto sapere di aver “perso il contatto remoto di trasmissione dei dati con i sistemi di salvaguardia della centrale“. Le forze russe, secondo gli fonti ucraine, avrebbero scollegato l’impianto dalla rete. Insomma Chernobyl risulterebbe, ora, senza energia; una condizione che impedirebbe l’eventuale raffreddamento del combustibile nucleare esaurito, con un potenziale rilascio di sostanze radioattive. A pubblicare queste notizie è Energoatom, l’azienda di Stato ucraina per la gestione dei quattro impianti nucleari presenti nel paese.
Per Kiev: “Entro 48 ore potrebbero verificarsi eventuali perdite radioattive in seguito ai danni provocati alla centrale nucleare di Chernobyl che è bloccata” spiega il ministro degli Esteri ucraino, Dmitry Kuleba. “I generatori diesel di riserva contano su una capacità di 48 ore per alimentare la centrale. Poi i sistemi di stoccaggio del combustibile nucleare potrebbero fermarsi, rendendo possibili perdite di radiazioni”, dichiara Kuleba. Arriva immediata la smentita di Mycle Schneider, analista internazionale di politica energetica e nucleare: “Il pericolo non è imminente”. Anche se il conto alla rovescia “potrebbe iniziare molto velocemente perché le scorte di diesel presenti nell’impianto non garantiscono un’autonomia di 48 ore di consumo dei generatori diesel di emergenza”. Altra smentita giunge dall’Aiea che ha spiegato come non esista ”Nessun impatto critico sulla sicurezza” dall’interruzione di corrente della centrale.