Questa è l’osservazione di Greenpeace International, che è limpida sul concetto: le energie atomiche sembrano attualmente più rischiose in caso di una guerra. La sola decisione è smettere con il conflitto.
La devastazione bellica dell’Ucraina da parte di Putin è una provocazione atomica senza passati, con i 15 jet nucleari commerciali del Paese, compresa la più gigante centrale d’energia atomica d’Europa, a repentaglio di tormenti effettivamente drammatici che, potrebbero riportare estese superficie del continente europeo, compresa la Russia, inabitabili per dieci anni.
L’industria di Zaporizhzhia, che nel 2020 ha generato il 19% dell’energia elettrica dell’Ucraina e dove i soldati russi si vedono a brevi chilometri, esistono sei enormi reattori e sei vasche di refrigerazione con circa cento dieci quintali di carburante nucleare al massimo grado di emissione di radiazioni. Tre reattori sono al momento in attività e tre sono stati serrai dall’avvio della guerra.
Tutto questo è per dirvi che, come tutti i reattori, con carburante caldo assai radioattivo, è indispensabile forza elettrica continua per il refrigerazione pure quando è sbarrata. Quando la rete di elettricità si danneggia e il reattore dell’installazione va in black out, ci sono promotori diesel di scorta e accumulatori, ma la loro attendibilità, per un durata di molto tempo non può essere assicurata. Le insicurezze, le paure, le difficoltà al momento non risolti infatti, con i generatori diesel di emergenza a Zaporizhzhia, che posseggono una scorta di combustibile ritenuta nella zona adoperabile soltanto per una settimana.
Se la limitazione del reattore viene abbattuto dalle boati e il sistema di infreddatura distruggersi, l’emissione di radiazioni sia del reattore che della vasca di carburante potrebbero uscire senza impedimenti nell’ambiente. Per concludere questa pensiero che, stiamo riflettendo tanti di noi…tutti, forse rimane solo una cosa da fare oltre fermare questa guerra; l’interruzione di un reattore il quale potrebbe diminuire il rischio, ma non eviterebbero le difficoltà.