È la prima volta in assoluto.
La ricerca condotta dall’Università di Copenaghen, dall‘ETH di Zurigo e dall’Istituto nazionale di ricerca francese per l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente mostra come i ricercatori siano riusciti in questa incredibile impresa. I ricercatori hanno analizzato delle registrazioni audio per discernere le situazioni e le emozioni positive da quelle negative. Come rivelano gli esperti i suoi con un’alta frequenza prodotti dai maiali (come urla e strilli) sono sintomo di una situazione negativa. Allo stesso tempo, i richiami a bassa frequenza (come i grugniti) si sono verificati sia in situazioni in cui i maiali hanno provato emozioni positive o negative.
Con dati sufficienti, il metodo potrebbe essere utilizzato per comprendere meglio le emozioni di altri mammiferi. “Abbiamo utilizzato un algoritmo per decodificare i grugniti di maiale. Ora abbiamo bisogno di qualcuno che voglia sviluppare l’algoritmo in un’app affinché gli agricoltori possano utilizzarla per migliorare il benessere dei loro animali”, spiega la dott.ssa Elodie Briefer dell’Università di Copenaghen. I ricercatori affermano che l’algoritmo può decodificare se un singolo maiale sta vivendo un’emozione positiva (“felice” o “eccitato”), una negativa (“spaventato” o “stressato”). Le registrazioni sono state raccolte da scenari sia commerciali che sperimentali, associati a un’emozione positiva e negativa, dalla nascita fino alla morte. Le situazioni positive includevano, ad esempio, quelle in cui i maialini venivano allattati dalle loro madri o quando si ritrovano insieme alla loro famiglia dopo essere stati separati. Le situazioni emotivamente negative includevano l’allattamento mancato, il breve isolamento sociale, i combattimenti con i maialini, la castrazione, la manipolazione e l’attesa nel macello.