Alle dichiarazioni di Biden riguardo le sanzioni per la Russia sono seguite le risposte piccate del numero uno di Roscosmos.
Anche la Stazione Spaziale Internazionale potrebbe essere coinvolta dalle sanzioni contro la Russia minacciate da Biden. A dichiararlo, in maniera molto sprezzante, a dirlo molto chiaramente è stato il direttore dell’agenzia spaziale russa Roscosmos, Dmitry Rogozin su Twitter secondo il quale è a repentaglio l’esistenza della Stazione Spaziale Internazionale. Personaggio molto vicino a Putin ed ex vice Primo ministro, Rogozin ha posto a Biden alcune domande provocatorie sul futuro dell’ISS: “Vuoi cancellare la cooperazione tra Russia e USA sulla Stazione Spaziale o hai intenzione di gestirla da solo?” Subito dopo aggiunge che la protezione della Stazione dai numerosi detriti spaziali dei “talentuosi uomini d’affari che ne inquinano l’orbita” sono i motori delle navette cargo Progress, realizzare in Russia. “Se ci blocchi la cooperazione, chi proteggerà l’ISS da un deorbiting durante il quale potrebbe precipitare su Usa o Europa? Ci sono possibilità che la struttura, di oltre 500 tonnellate, precipiti su India o Cina”. Costruita nel 2000, l’esistenza della Stazione Spaziale Internazionale è possibile attraverso una cooperazione di vari paesi, soprattutto Usa e Russia. I moduli principali sono infatti interdipendenti: mentre quelli statunitensi garantiscono l’energia all’intera struttura, quelli russi ne forniscono la spinta al mantenimento in quota. “Per evitare che le sanzioni ti si ritorcano contro – aggiunge il direttore di Roscosmos – ti suggerisco di non comportarti in maniera irresponsabile”.
La prima delle missioni prevista il 18 marzo con la navetta russa Soyuz MS-21 dovrebbe portare sulla Stazione Spaziale internazionale tre astronauti. Il 30 marzo un’altra Soyuz, la MS-19, dovrebbe portare a Terra due russi e un americano mentre il 20 settembre è previsto il lancio su Marte del rover di ExoMars, la missione congiunta di Esa e agenzia russa. Le operazioni in vista del lancio dovrebbero prendere il via a Baikonur, in Kazakhstan: dove il rover Rosalind Frankin dovrebbe essere integrato nel lander russo Kazachok. ExoMars rappresenta una missione in cui l’Europa e la Russia sono strettamente legate e frutto di ingenti investimenti e aspettative. In generale la collaborazione tra Stati Uniti, Europa, Giappone, Russia e Canada rappresenta uno dei cardini per la futura esplorazione spaziale, compresa la costruzione di una base sulla Luna. Sulla Stazione Spaziale attualmente ci sono tre statunitensi, tre russi e un europeo.