Un nuovo antivirale chiamato PF-07321332 o PF-332 funziona contro le varianti Alfa, Beta e Delta del Covid-19. L’esperimento è stato eseguito in vitro e nei criceti ed è in grado di fermare l’infezione e abbassare il rischio del contagio. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Nature Communications da un gruppo di ricercatori coordinato da Johan Neyts dell’Università Cattolica di Lovanio, in Belgio.
Questo nuovo antivirale, che si può assumere per via orale, è stato realizzato dalla Pfizer e si tratta di un robusto inibitore dell’enzima proteasi che la SARS-CoV-2 sfrutta per replicarsi. Inizialmente l’efficacia del farmaco è stata ottenuto contro la variante Alfa in test effettuati su cellule di mammifero e in un prototipo in grado di riprodurre in vitro l’epitelio respiratorio dell’uomo. In seguito, l’antivirale è stato testato su piccoli esemplari di criceti ed è emerso che: quelli che si erano infettati per via intranasale con la variante Beta o Delta non hanno sviluppato sintomi del virus dopo un trattamento di quattro giorni. Il team di ricerca ha poi infettato altri sei criceti con la variante Delta e successivamente li hanno rinchiusi in una gabbia con altri sei criceti sani. Così facendo hanno infine osservato che quelli trattati con PF-332 per tre giorni non hanno infettato gli altri.
Come riporta l’agenzia di stampa ANSA, il gruppo di ricercatori è giunto ad una conclusione: i risultati ottenuti con il trattamento PF-332 sono la prova che il nuovo farmaco potrebbe essere la soluzione migliore da accostare agli altri come ad esempio molnupiravir, favipiravir oppure una versione orale di remdesvir, così da ottenere un’elevata potenza antivirale abbassando il rischio di nuove varianti resistenti.