La scoperta che arriva dall’Argentina è a dir poco sorprendente: qui i paleontologi hanno scoperto una nuova specie di dinosauro con avambracci così deboli da far apparire il Tyrannosaurus Rex come ‘Braccio di Ferro’. Infatti il fossile rinvenuto è già stato associato ad un ‘dinosauro senza arti’ e si ritiene che possa davvero costituire una nuova specie, chiamata Guemesia ochoai e scoperta da un unico teschio: si ritiene che sia membro della stirpe abelisauride di carnivori dalle minuscole braccia che prima dell’estinzione avvenuta 66 milioni di anni fa vagavano tra Europa, Africa, Sud America ed India.
Sebbene la maggior parte dei dinosauri camminasse su quattro zampe o su due zampe con due arti anteriori sollevati, il gruppo noto come abelisauridi aveva arti anteriori talmente corti da non poter essere effettivamente impiegati in alcun modo. Nonostante questo gli aplesauri erano degli abili cacciatori, in grado di sfruttare le loro potentissime mascelle e teste per abbattere altri dinosauri, compresi i titanosauri. I paleontologi hanno trovato resti in varie parti del mondo ma sono particolarmente interessati ai fossili rinvenuti nell’Argentina settentrionale perchè indicherebbero una nuova specie, come indicato sul Journal of Vertebrate. Il teschio di Guemesia ochoai prende il nome dal generale Martin Miguel de Gomes, l’eroe della guerra d’indipendenza argentina, e Javier Ochoa, che scoprì il teschio.
Il teschio rivela che questa specie aveva un cervello molto più piccolo degli altri abelisauridi, non vi erano tracce di corna ma nella parte anteriore del cranio erano presenti piccoli buchi, che ‘raffreddavano’ il dinosauro rilasciando calore. Anjali Goswami, ricercatrice del Natural History Museum di Londra e coautrice dello studio, ha dichiarato: “Ci mostra che i dinosauri che abitavano questa zona erano molto diversi da quelli in altre parti dell’Argentina, supportando l’idea di province distinte nel Cretaceo del Sud America. Ci mostra anche che c’è molto da scoprire in queste aree che ricevono meno attenzione rispetto ad alcuni dei più famosi siti di scavo.”