Secondo i primi dati proverrebbero da una struttura universitaria.
Feti nascosti in alcuni fusti gialli, con etichette dei rifiuti biologici speciali e gettati in un capannone a Granarolo. È quanto ha portato alla luce la squadra Mobile nella serata di mercoledì appena giunta in un magazzino, nella zona industriale nel comune in provincia di Bologna. Ad avvertire gli agenti è stato un addetto al recupero del ferro. Il giovane, a sua volta, era contattato dal titolare di un’azienda che si occupa di svuotare le cantine e i magazzini.
Gli investigatori, coordinati dalla Procura, hanno proceduto ad avviare le indagini mentre i fusti sono stati sequestrati dopo un sopralluogo dei vigili del fuoco. Subito dopo è intervenuta anche la Scientifica. I feti sembrano immersi in un liquido, probabilmente formaldeide, o un’altra sostanza usata per la conservazione dei corpi. Gli agenti avrebbero già cominciato ad interrogare i testimoni per ricostruire la vicenda e risalire alla provenienza dei barili. Secondo i primi accertamenti sembrerebbero provenire da una struttura universitaria, una biblioteca di anatomia, che forse li conservava allo scopo di studiarli. Alcuni anni fa la ristrutturazione dei locali portò allo sgombero di vari contenitori che vennero portati all’interno di un capannone di proprietà di una ditta di traslochi, dove sarebbero rimasti fino ad oggi. Intanto Procura ha convalidato il sequestro, ipotizzando il reato di trattamento illecito di rifiuti speciali.