La composizione delle due stelle ha sorpreso gli scienziati.
Un team di astronomi tedeschi ha scoperto un nuovo tipo di stella con proprietà insolite, forse perché prodotte dalla fusione di due nane bianche. A renderlo noto è uno studio pubblicato sulla rivista Monthly Notice della Royal Astronomical Society. Le stelle hanno, di solito, superfici composte da idrogeno ed elio, ma la parte esterna delle stelle appena scoperta dai ricercatori è ricoperta da carbonio e ossigeno, sottoprodotti della fusione nucleare dell’elio. La scoperta è stata resa possibile grazie ad un telescopio binoculare del Mount Graham International Observatory in Arizona. Questa composizione insolita è ancora più sconcertante perché le temperature e le dimensioni delle due stelle indicano che stanno ancora bruciando elio nei loro rispettivi nuclei, una proprietà comune nelle stelle più evolute. Il ciclo di vita di una stella, come il nostro Sole, inizia con la fusione nucleare dell’idrogeno in elio. All’interno della stella inizia una reazione nucleare che converte l’elio in carbonio e ossigeno, dopodiché la stella muore nel corso di milioni di anni e si trasforma in una nana bianca. “Di solito accade che le stelle con queste composizioni chimiche sulla loro superficie abbiano già finito di bruciare elio nei loro nuclei e siano nelle fasi finali per diventare nane bianche. Queste nuove stelle rappresentano una sfida importante per la nostra comprensione dell’evoluzione stellare“, ha commentato Klaus Werner dell’Università di Tubinga e autore principale della ricerca.
Una possibile spiegazione della formazione di queste insolite stelle è stata fornita da uno studio parallelo condotto da un team di astronomi dell’Università di La Plata, in Argentina. “Crediamo che le stelle scoperte dai nostri colleghi tedeschi siano il prodotto di un tipo molto raro di fusione tra due nane bianche“, ha affermato Marcelo Miller Bertolami, autore principale del secondo articolo scientifico. È noto che le fusioni tra nane bianche nei sistemi binari si verificano a causa dell’accorciamento delle loro orbite dovuto all’emissione di onde gravitazionali. “Ma in genere, le fusioni di nane bianche non portano alla formazione di stelle ricche di carbonio e ossigeno”. Ma è possibile che, nei sistemi binari, una nana bianca ricca di carbonio e ossigeno possa essere ”lacerata” dalla forza delle onde gravitazionali, riversando il suo materiale sulla superficie della sua compagna dando luogo, così, alla formazione di stelle di questo tipo. Nessun modello evolutivo stellare attuale può, però, spiegare del tutto le stelle appena scoperte pertanto saranno necessari altri modelli, più avanzati, per valutare se tali fusioni possano effettivamente verificarsi. Nel frattempo, l’origine di queste stelle “ricoperte di cenere” dalla fusione nucleare dell’elio sarà oggetto di studi e dibattiti.