Scoperto il più antico strumento musicale in Italia: risale a cinquemila anni fa

Prodotto da un’antichissima cultura stanziatasi in provincia di Salerno.

Un antico strumento, risalente a cinquemila anni, è stato scoperto in Italia. Si tratta di una sorta di lira o liuto. Ad annunciare la scoperta è Giovanni Carboni, archeologo del Dipartimento di Scienze dell’Antichità presso l’Università La Sapienza di Roma. Realizzati nel 2006, gli scavi di una tomba nella periferia romana, l’uomo si è trovato di fronte ad un oggetto davvero strano, posizionato accanto al corpo di un uomo. Il manufatto, a prima vista, potrebbe sembrare una sorte di piccola barca con dei piccoli buchi sui bordi. Per ben dodici anni l’esperto si è chiesto di cosa si trattasse e per cosa venisse usato; oggi i suoi studi lo hanno spinto all’ipotesi che si tratti di uno strumento musicale, risalente al 3000 a.C. e usato da un popolo stanziato tra il IV e il III millennio a.C. in provincia si Salerno dove sono giunte popolazioni nomadi migrate dall’Anatolia e dalle isole dell’Egeo dando vita alla cosiddetta “cultura del Gaudo” alla fine del Neolitico. In un primo momento è stato ipotizzato che l’oggetto potesse rappresentare un setaccio, ma successive scoperte realizzate nella zona Napoli hanno suggerito un’ipotesi differente. E gli indizi portano in un’unica direzione: si tratta del più antico strumento musicale mai scoperto nel nostro paese. A studiarne le caratteristiche è Martina Nicole Cerri, studentessa nella Facoltà di Archeologia a La Sapienza nel 2014.


La ricerca che ha realizzato l’ha condotta a un bivio: stiamo ammirando una tipologia di liuto o una lira. Non è possibile risalire al suono dello strumento. Chiedendo ad collega, la giovane studente è riuscita a ricreare due versioni dello strumento, una con il suono della lira, l’altra con quello del liuto. Alessio Pellegrini ha suonato entrambe le “opzioni musicali” in un concerto tenutosi al Museo delle Origini de La Sapienza. Questa scoperta è importante per comprendere la storia di Roma, secoli prima della sua fondazione. In ogni caso Alessio Pellegrini, l’esperto che riprodotto il suono, ha ricordato come le ricostruzioni restano tali e che non conosciamo le melodie e le partiture suonate dall’antichissimo popolo della cultura del Gaudo.

Le due versioni dello strumento: liuto e lira.