Un nuova ricerca ha scoperto una nuova tecnica precisa e non invasiva che può distruggere le cellule del cancro abbattendo gli effetti collaterali.
Un nuovo trattamento potrebbe sconfiggere i tumori difficili da raggiungere, che riescono ad eludere i trattamenti chemioterapici e radioterapici. Questa nuova cura usa degli strumenti già disponibili nelle varie strutture ospedaliere: gli scanner MRI. A raggiungere il traguardo è un team di esperti dell’University College London con l’uso di uno scanner MRI per guidare un minuscolo “seme” magnetico nel cervello per surriscaldare e disintegrare le cellule cancerogene. Chiamata “ablazione guidata da immagini minimamente invasiva”, o MINIMA la terapia si basa sui termosemi ferromagnetici, in pratica delle piccole sfere metalliche di 2 millimetri, che vengono guidate verso un tumore usando la propulsione magnetica generata da uno scanner MRI e successivamente riscaldati a distanza per distruggere le cellule del cancro. Questa nuova tecnologia potrebbe aiutare a sconfiggere il cancro del cervello, difficile da raggiungere, come il glioblastoma. Gli esperti hanno dimostrato come le tre componenti principali di MINIMA con un elevato livello di accuratezza: imaging del seme preciso, navigazione attraverso il tessuto cerebrale utilizzando un sistema MRI personalizzato produca l’eradicazione del cancro.
Il team di esperti ha usato anche una macchina per la risonanza magnetica, così da dirigere le sfere metalliche sul tessuto e poi verso il cancro. Successivamente, i semi sono stati surriscaldati per disintegrare le cellule. L’uso di uno scanner MRI permette di acquisire immagini del ”seme” e del cancro durante l’intera procedura, garantendo che il trattamento venga effettuato con precisione e senza intervento chirurgico. Si tratta di un fattore che potrebbe comportare un vantaggio notevole per i pazienti, perché riduce i tempi di recupero e abbatte gli effetti collaterali. Il vantaggio di MINIMA è che consente di mirare con precisione e disintegrare il tessuto tumorale anche della prostata, riducendo i danni alle altre cellule. Ora il prossimo obbiettivo per gli esperti è di modificare la struttura del seme così da farlo funzionare come un coltello da taglio che si sposta attraverso i tessuti in modo che i chirurghi possano eseguire procedure controllate a distanza e non invasive.
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