Ecco le preoccupanti immagini diffuse sul web.
I residenti di diversi villaggi nella regione russa di Magadan, ad Omsukchan e nella vicina Seimchan nell’estremo oriente siberiano, hanno segnalato la caduta di diversi centrimenti di neve di colore nero. La neve nera non sarebbe il risultato di qualche fenomeno sinistro e inspiegabile ma semplicemente l’effetto dell’inquinamento da carbone. A Omsukchan c’è una sede di un impianto di acqua calda a carbone che fornisce riscaldamento a diversi insediamenti nella zona. Con l’abbassamento delle temperature nei mesi invernali, più carbone deve essere bruciato per mantenere alte le temperature dell’acqua aumentando in questo modo, la quantità di fuliggine nell’atmosfera.
La temperatura in questo periodo può arrivare anche a -50° C e gli impianti funzionano al massimo bruciando più carbone del solito generando enormi quantità di fuliggine. “Questo è il villaggio di Omsukchan e la neve è nera. I nostri figli respirano ancora fuliggine, qui non sembra mai cambiare nulla” denuncia un abitante della zona sui social. Le autorità dichiarano di voler cambiare i filtri della centrale a carbone e di voler sostituire il vecchio impianto con uno moderno alimentato ad energia elettrica ma sono necessari ulteriori finanziamenti.