Mettendo insieme un mosaico di 20 osservazioni separate dal telescopio MeerKAT, un team di astronomi è riuscito a costruire un’immagine del centro della nostra galassia con una chiarezza e un dettaglio senza precedenti, rivelando i “filamenti”.
Una nuova immagine del centro della Via Lattea ha rivelato quasi mille filamenti, di lunghezza fino a 150 anni luce. Queste formazioni si trovano spesso in coppie o comunque in gruppi, spesso a distanze uguali, fianco a fianco ”come le corde di un’arpa” spiega il gruppo di scienziati nello studio pubblicato mercoledì in prestampa su arXiv ed accettato da The Astrophysical Journal Letters. Utilizzando osservazioni a lunghezze d’onda radio, Farhad Yusef-Zadeh, docente di fisica e astronomia alla Northwestern University, scoprì filamenti magnetici, già all’inizio degli anni 80. I filamenti si costituiscono di elettroni di raggi cosmici che ruotano in un campo magnetico, a una velocità vicino a quella della luce. La loro origine è rimasta un mistero irrisolto dalla data della loro scoperta. Ora la nuova immagine, scattata con il telescopio MeerKAT del South African Radio Astronomical Observatory (SARAO), ha portato alla luce 10 volte più filamenti di quelli scoperti in precedenza, consentendo agli scienziati, per la prima volta, di condurre studi statistici su una più ampia popolazione. “Abbiamo studiato a lungo i singoli filamenti con una visione miope“, ha affermato Yusef-Zadeh, autore principale dello studio. “Finalmente vediamo un quadro più completo: una vista panoramica ricca di queste formazioni; un passo nel loro studio che ne aiuta la nostra comprensione di queste strutture“, ha aggiunto.
Per costruire l’immagine con una chiarezza e un dettaglio senza precedenti, gli astronomi hanno trascorso tre anni a studiare il cielo e ad analizzare i dati di SARAO. Grazie a 200 ore di osservazione del telescopio MeerKAT, i ricercatori hanno messo insieme un mosaico di 20 osservazioni separate di diverse sezioni del cielo verso il centro della Via Lattea, a 25.000 anni luce dalla Terra. “Ho trascorso molto tempo a guardare questa immagine nel mio lavoro e non mi stanco mai“, ha affermato Ian Heywood, astrofisico dell’Università di Oxford nel Regno Unito e coautore dello studio. Per vedere i filamenti su una scala più fine, il team di Yusef-Zadeh ha utilizzato una tecnica per rimuovere lo sfondo dall’immagine principale al fine di isolare questi “fili” dalle strutture circostanti. “Il risultato è una visione che ricorda l’arte moderna“, ha aggiunto lo studioso. I ricercatori ritengono che i filamenti siano probabilmente correlati all’attività passata del buco nero supermassiccio della Via Lattea. Ma non è escluso che filamenti siano collegati a enormi bolle di emissioni radio, che lo stesso Yusef-Zadeh e i suoi collaboratori scoprirono nel 2019. La struttura dei filamenti rappresenta uno degli elementi di maggior mistero per le distanze, perfettamente uguali, all’incirca la distanza dalla Terra al Sole presenti tra ognuna delle formazioni. ”Non sappiamo perché siano presenti distanze regolari” ha spiegato Youssef-Zadeh. Non è noto, inoltre, perché i filamenti si muovano o cambino nel tempo o cosa li faccia accelerare a velocità così incredibili. Insomma una scoperta che ha sollevato molto dubbi.