Armi simili sono state scoperte nell’intera area del bacino del Danubio.
A volta anche la siccità può portare a scoperte archeologiche importanti. Lo sanno bene a Hlohovec, piccolo comune slovacco di circa ventimila abitanti, dove la magra del fiume ha portato alla luce un’antica arma. A scoprirla sono stati degli abitanti del posto durante una passeggiata lungo il letto, quasi del tutto asciutto, del fiume. Mostrato agli esperti del museo della zona, il pugnale si è rivelato antichissimo. “Si tratta di un’arma che, sotto il profilo stilistico, può essere ricondotta all’emergente cultura dei tumuli, che iniziò a regnare la zona nel XVI secolo a.C., nella media Età del Bronzo”, ha spiegato Matúš Sládok dell’ufficio archeologico di Trnava, il capoluogo della regione.
L’oggetto viene indicato come una spada-pugnale dal quale, con il tempo, si sarebbe sviluppata la daga o il gladio, una specie di spada a lama corta, più lunga di un pugnale, larga e a doppio taglio. L’arma scoperta nel fiume ha perso l’impugnatura, forse realizzata in legno. La parte in bronzo ha una lunghezza di 26 centimetri e pesa 150 grammi. Si trattava di un pugnale micidiale, utile soprattutto nella lotta nel corpo a corpo. Spade corte di questo tipo sono state scoperte nel bacino del Danubio. Per gli esperti l’ipotesi più plausibile, oltre alla caduta accidentale, è un abbandono rituale, magari insieme ad un corredo funebre, spazzato via poi da un’alluvione.