Il fenomeno, che potrebbe fare il giro del mondo più volte, lascia perplessi i ricercatori.
L’eruzione del vulcano Tonga lo scorso sabato, che ha provocato un’allerta tsunami su entrambe le sponde del Pacifico e la scomparsa dell’isola, ha prodotto onde imponenti, mai viste prima, nell’atmosfera terrestre. Il fenomeno ha lasciato perplessi gli scienziati, che, fino ad oggi, non avevano mai osservato un segnale del genere dopo un’eruzione vulcanica. “È davvero unico. Non abbiamo mai visto nulla di simile nei dati prima“, afferma Lars Hoffmann, scienziato dell’atmosfera presso il Jülich Supercomputing Center in Germania, in “Nature“. Le onde sono state scoperte nelle immagini dell’Atmospheric Infrared Sounder (AIRS), a bordo del satellite Aqua della NASA, nelle ore successive all’eruzione. Le foto mostrano dozzine di cerchi concentrici, ciascuno dei quali rappresenta un’onda in rapido movimento nei gas nell’atmosfera, che si estende per oltre 16.093 chilometri. Le onde sono arrivate dalla superficie dell’oceano alla ionosfera e i ricercatori ritengono che probabilmente abbiano fatto il giro del globo più volte. “Questo strumento funziona da circa 20 anni e non abbiamo mai visto modelli di onde concentriche così precise“, dichiara Hoffmann nella pubblicazione. Le onde gravitazionali, nell’atmosfera, vengono prodotte quando le molecole d’aria vengono disturbate verticalmente, anziché orizzontalmente, in una colonna d’aria. Questo può accadere quando il vento aumenta di velocità mentre si alza sopra la cima di una montagna o durante una tempesta.
Teoricamente, possono anche essere causati dall’eruzione di un vulcano, ma la verità è che nulla di simile è stato osservato in altre eruzioni studiate con lo strumento AIRS dal suo lancio nel maggio 2002. Corwin Wright, fisico dell’atmosfera presso l’Università di Bath, nel Regno Unito, sottolinea in una ricerca su “Nature” che potrebbe essere dovute a una “grande e disordinata eruzione di gas caldi“. Il gas caldo sta “salendo in alto nella stratosfera e colpendo l’aria“. Intanto per Scott Osprey, scienziato del clima presso l’Università di Oxford, nel Regno Unito, ritiene che le onde misteriose abbiano a che fare con la velocità con cui si è verificato l’evento esplosivo. Inoltre, il vulcano ha aumentato la pressione atmosferica in tutto il mondo, un cambiamento che è stato percepito anche da diversi barometri in Italia.