Intanto il Regno è ancora isolato per la mancanza di connessione internet. Per Jacinda Ardern, premier neozelandese, i danni sarebbero ingenti.
L’onda di tsunami prodotta dall’eruzione del vulcano Hunga Tonga-Hunga Haʻapai ha colpito le coste del continente americano con onde che si sono abbattute in California, Ecuador, l’arcipelago delle Galapagos e il Perù. In quest’ultimo paese, il giornale locale Exitosa Noticias, riporta anche due vittime, due donne colpite dalle onde di oltre due metri che si sono abbattute sulla spiaggia di Naylamp, Lambayeque, nel nord del paese, le cui autorità hanno rifiutato di emettere un’allerta tsunami. L’onda ha trascinato il camion su cui viaggiavano le due donne.
Intanto arrivano le prime notizie dal Regno di Tonga, dove non si registrano morti, anche se i danni provocati sulle coste sono ingenti e i residenti costretti a ripararsi sulle coste. “Ha avuto un impatto significativo sulla costa settentrionale della città di Nuku’alofa con barche e rocce trascinate a riva”, ha spiegato la prima ministra della Nuova Zelanda Ardern. Ad oggi è impossibile valutare l’entità dei danni nel regno di Tonga perché le comunicazioni risultano interrotte. “La capitale è, inoltre, ricoperta da una spessa cenere vulcanica, ma per il resto la situazione è tranquilla”, ha aggiunto la premier dopo aver parlato con l’ambasciatore neozelandese a Tonga. L’urgenza maggiore, per la premier, è l’acqua, a causa della contaminazione delle risorse idriche causata dalla cenere.