La sonda cinese Chang’e 5 scopre le prime tracce di acqua sulla superficie lunare

新华社照片,北京,2019年1月11日 嫦娥四号任务圆满成功 这是玉兔二号巡视器全景相机对嫦娥四号着陆器成像。 1月11日下午,嫦娥四号着陆器与玉兔二号巡视器工作正常,在“鹊桥”中继星支持下顺利完成互拍,地面接收图像清晰完好,中外科学载荷工作正常,探测数据有效下传,搭载科学实验项目顺利开展,达到工程既定目标,标志着嫦娥四号任务圆满成功。至此,中国探月工程取得“五战五捷”。 新华社发(国家航天局供图)

La missione di esplorazione robotica è stata lanciata il 23 novembre 2020. Ventitré giorni dopo è tornata sulla Terra con campioni di suolo e rocce lunari del peso di 1.731 grammi.

La sonda cinese Chang’e 5 ha scoperto le prime tracce “in situ” di acqua sulla superficie della Luna. A renderlo noto è un articolo pubblicato questo venerdì sulla rivista Science Advances dai ricercatori dell’Accademia cinese delle scienze (CAS). Il testo indica che un dispositivo a bordo del lander della missione di esplorazione lunare del Paese asiatico ha misurato la riflettanza spettrale della regolite rilevando, per la prima volta, l’acqua sul satellite naturale del nostro pianeta. Il suolo del atterraggio della sonda contiene meno di 120 parti per milione (ppm) di acqua, ovvero circa 120 grammi di acqua per tonnellata.

Gli esperti ritengono che sia stato il vento solare che, trasportando l’idrogeno nel suo flusso, ha portato l’umidità sulla superficie lunare. “I campioni sono una miscela di granuli, sia dalla superficie che sotto di essa“, ha detto all’agenzia di stampa Xinhua Lin Honglei, ricercatore del CAS Institute of Geology and Geophysics e coautore dello studio. “Ma una sonda ‘in situ’ può misurare lo strato più esterno della superficie lunare”, ha spiegato. Lanciata il 23 novembre del 2020 ed atterrata il primo dicembre, la missione di esplorazione lunare robotica cinese Chang’e 5 ha raccolto campioni del suolo e rocce lunari, dal peso di 1.731 grammi, per studiarne le caratteristiche.