Cosa si nasconde nelle voragini in Siberia?

Uno studio, con un drone, ha cercato di analizzare le caratteristiche di una recente voragine avvistata nella regione di Yamal.

Le voragini scoperte in Siberia hanno destato notevole preoccupazione nella regione di Yamal, dove vengono definiti dagli abitanti del posto come ”i buchi della fine del mondo”. Per oltre due anni gli esperti di tutto il mondo hanno tentato di osservare le voragini per cercarne di comprendere l’origine. La spiegazione è che si tratti di eruzioni localizzate o piccole esplosioni di bolle di gas che si accumulano nel sottosuolo; un fenomeno fortemente legato ai cambiamenti climatici. L’aumento delle temperature provoca, infatti, lo scioglimento del permafrost che, a sua volta, produce il rilascio di metano che risale verso la superficie. Il meccanismo, fino ad oggi solo ipotizzato, è stato confermato grazie ad un team di studiosi dell’Istituto di ricerca sul petrolio e il gas dell’Accademia delle scienze russa e della Skoltech Center for Hydrocarbon Recovery. Gli studiosi hanno controllato il cratere di più recente formazione, prodotto in seguito all’esplosione di gas sulla penisola di Yamal. Spesso le voragini si riempiono di acqua producendo dei piccoli laghi, ma non nel caso di cratere C17.

Cosa si nasconde nelle voragini in Siberia?

Attraverso un drone, gli esperti hanno analizzato il cratere profondo oltre 15 metri realizzando un modello 3D basato sulle immagini catturate del velivolo. Lo studio degli esperti è risultato particolarmente prezioso, perché realizzato su una delle poche voragini non ancora riempite d’acqua e con pareti ancora intatte. All’interno gli esperti hanno individuato ancora le tracce della cupola con il fondo ellittico con un allungamento verso nord. La voragine sembra, inoltre, collegata ad una profonda faglia ”ed ad un flusso di calore terrestre anomalo” – ha aggiunto ha aggiunto Igor Bogoyavlensky, pilota del drone. Grazie alla ricostruzione 3D gli esperti hanno ricostruito le caratteristiche molto complesse della voragine. “I nostri dati suggeriscono che la voragine sia endogena e si sia prodotta in seguito allo scioglimento del ghiaccio”. Nel corso dell’anno gli scienziati hanno già programmato una nuova spedizione nella voragine sia per studiarne lo stato che per analizzarne la formazione.