Una nuova ricerca rivela la fattibilità del famigerato rituale dei Vichinghi.
Un team di ricercatori dell‘Università dell’Islanda, ha stabilito che la macabra tortura dei vichinghi, poteva essere realizzata attraverso l’uso di particolari strumenti. Il rituale appare solo in due casi nella letteratura norrena ma da sempre si è discusso sulla sua vera messa in pratica o se fosse da considerare solo uno strumento letterario fittizio inventato da autori di saghe. Ma in che cosa consisteva? Il terribile rituale aveva lo scopo di punire i nemici e consisteva nel tagliare la schiena della vittima, separare le costole e successivamente estrarre i polmoni così da ottenere una somiglianza con le ali delle aquile. Non esistono al momento prove archeologiche al riguardo ma secondo una ricerca, tutto cioè era realizzabile.
Per giungere a questa conclusione, il team ha combinato una rivalutazione approfondita di nove resoconti medievali del rituale con la moderna comprensione dell’anatomia e della fisiologia per valutare quale impatto avrebbe avuto l’aquila di sangue sul corpo umano. Luke John Murphy docente presso dell’Università d’Islanda, afferma che le punte spinate delle lance vichinghe avrebbero potuto, anche se con difficoltà, essere utilizzare per il rito. Gli esperti però affermano che la vittima sarebbe morta in poco tempo senza poter giungere alla conclusione della tortura.