La neve chimica imbianca alcune aree del Nord Italia. Ecco di cosa si tratta.
Nella notte di ieri, 15 dicembre, in alcune aree dell’Italia del Nord si è assistito ad un fenomeno molto particolare, legato all’inquinamento atmosferico: la neve chimica. Nella provincia di Pavia, in particolare, uno strato di neve di circa due centimetri ha ricoperto le strade e le automobili. Caratterizzato da una natura profondamente diversa dalla ”neve tradizionale” il fenomeno della neve chimica non è prodotto da nubi, ma dall’interazione tra la nebbia e le sostanze inquinanti sospese in atmosfera, prodotte dalle industrie dell’area.
E non a caso la Pianura Padana è oggetto, proprio in queste ore, dall’azione di anticiclone che favorisce la nebbia, inversione termica e temperature molto fredde soprattutto nelle ore notturne. Nel frattempo si sta assistendo ad un notevole ristagno dell’aria ed una crescita delle concentrazioni di sostanze inquinanti. Condizioni ideali appunto per la la neve chimica che si produce quando si presentano determinate condizioni come le temperature al di sotto dello zero in atmosfera, alta concentrazione di umidità e presenza di sostanze inquinanti che fungono da nuclei di congelamento. Tali condizioni si sono presentate in varie aree del nord Italia stanno producendo queste curiose “nevicate senza nuvole”.