La proposta degli scienziati americana è oggetto di discussione anche in Italia.
Un gruppo di scienziati della University of Central Florida ha appena pubblicato uno studio nel quale spiega come Plutone e la Luna dovrebbero essere classificati come pianeti, così come dovrebbero essere ripensati anche gli attuali parametri per la classificazione di cosa sia effettivamente un pianeta. Nella ricerca, pubblicata sulla rivista Icarus, gli esperti hanno analizzato come questa definizione sia cambiata dai tempi di Galileo, nel XVII secolo, alla decisione dell’Unione Astronomica Internazionale (IAU) nel 2006, che ha portato alla cancellazione di Plutone dalla lista dei pianeti. Per gli esperti l’iniziativa IAU prende spunto dal “folklore e nell’astrologia” e dunque dovrebbe essere abolita come anche il requisito che un pianeta ”pulisca” la propria orbita dai detriti spaziali. Per l’autore principale dello studio, Philip Metzger, l’orbita libera da detriti non rappresenta una caratteristica fondamentale di un oggetto spaziale, tant’è che non è mai stata usata come criterio dagli scienziati per la classificazione degli oggetti cosmici.
Per gli scienziati statunitensi, dunque, il criterio dovrebbe essere sostituito con il fatto che il corpo celeste sia o sia stato geologicamente attivo. Qualora fosse inserito questo parametro, Plutone rientrerebbe nella lista dei pianeti come anche altri oggetti celesti, come la Luna ed addirittura alcuni asteroidi. Per gli scienziati americani, la ridefinizione del concetto di pianeta è fondamentale, considerato la grande quantità di corpi celesti del Sistema Solare scoperti nell’ultimo decennio. Ma non mancano le critiche a questa teoria. Per l’astrofisico dell’Università di Padova Piero Benvenuti, già segretario generale della Iau, questo tentativo di riabilitare Plutone “è irricevibile perché si basa su considerazioni di tipo storico-letterario opinabili“. Per questo l’esperto italiano ha invitato Stern e i colleghi a sottoporre la proposta al voto dei membri della Iau.