AT2018cow: l’incredibile lampo luminoso proveniente da una galassia a 200 milioni di anni luce

L’esplosione, prodotta nel braccio a spirale di una galassia situata a circa 200 milioni di anni luce, avrebbe dato origine a un oggetto compatto largo circa 1.000 chilometri e 800 masse solari.

Un insolito e breve lampo di luce blu, originato a circa 200 milioni di anni luce dalla Terra, potrebbe essere il riflesso della nascita di un piccolo buco nero o di una stella di neutroni, secondo uno studio condotto da specialisti del Massachusetts Institute of Technology (MIT). Cinque giorni dopo il rilevamento iniziale da parte dei telescopi terrestri nel 2018, gli astronomi hanno iniziato a tracciare la fonte di quell’esplosione stellare super luminosa. L’evento cosmico, designato AT2018cow, ha avuto origine nel braccio a spirale di una lontana galassia ed è stato rilevato da un telescopio della NASA installato sulla Stazione Spaziale Internazionale. Secondo una dichiarazione del MIT rilasciata lunedì, la potente esplosione inizialmente sembrava essere una supernova, sebbene fosse molto più veloce e molto più luminosa di qualsiasi esplosione stellare mai vista fino a quel momento. In un successivo arco di 60 giorni, centinaia di milioni di impulsi sono stati tracciati nei raggi X che si ripetevano ogni 4,4 millisecondi. La velocità e la quantità di energia emessa nella fase visibile dell’esplosione (in blu brillante) sono stati i dati chiave per identificare il tipo di evento cosmico.

Secondo Dheeraj Pasham, un astrofisico dell’Istituto Kavli per l’Astrofisica e la Ricerca Spaziale, la frequenza degli impulsi ripetuti ci ha permesso di calcolare la dimensione di ciò che stava emettendo i segnali. Sulla base di questi dati, gli scienziati hanno calcolato che l’oggetto cosmico non dovrebbe essere largo più di 1.000 chilometri e avrebbe una massa inferiore a 800 volte quella del Sole. “L’unica cosa che può essere così piccola è un oggetto compatto, che si tratti di una stella di neutroni o di un buco nero“, ha detto Pasham. L’evento registrato nel 2018 sarebbe quindi un segnale inviato da una stella morente che, al collasso, sarebbe diventata un oggetto incredibilmente compatto che “continuava a divorare il materiale circostante“. Questo processo sarebbe quello che ha rilasciato l’enorme quantità di energia, visibile fin dalla Terra. “Probabilmente abbiamo scoperto la nascita di un oggetto compatto in una supernova“, ha suggerito Pasham. “La scoperta, concludono gli scienzati, apre possibilità di trovare piccoli buchi neri o piccole stelle di neutroni“.