Il suo notevole valore lo rende un obiettivo importante per l’estrazione spaziale futura.
Si chiama Nereus, è lungo 330 metri, si avvicina a quasi 24mila chilometri orari ed entrerà nell’orbita terrestre sabato prossimo, 11 dicembre. L’asteroide, che prende il nome dal dio greco del mare, figlio di Gaia, è stato inserito dalla NASA nella lista degli asteroidi ‘potenzialmente pericolosi‘, anche se non sarà proprio questa ‘visita’ a metterci in pericolo. Sabato prossimo, infatti, raggiungerà una distanza di 3,8 milioni di chilometri dalla nostra superficie, anche se in futuro tornerà più volte e, secondo l’agenzia spaziale nordamericana, entro 30 anni quella distanza risulterà tre volte inferiore. Secondo gli standard della NASA, qualsiasi oggetto spaziale che si trova a meno di 193 milioni di chilometri di distanza è considerato “vicino alla Terra” e chiunque si muova rapidamente entro 7,5 milioni di chilometri da noi entra automaticamente nell’elenco degli oggetti “potenzialmente pericolosi”. Tutti i membri di quella lista sono attentamente monitorati, alla ricerca di eventuali cambiamenti nella loro traiettoria prevista che potrebbero metterli in rotta di collisione con il nostro pianeta. Osservato per la prima volta nel 1982, Nereus si avvicina alla Terra circa una volta ogni dieci anni. Così la NASA e l’Agenzia spaziale giapponese, JAXA, hanno preso in considerazione la possibilità di raccogliere un campione con la missione Hayabusa, che, però, alla fine ha raggiunto nel 2003 un altro asteroide, Itokawa.
Nonostante ciò, l’interesse per Nereus è cresciuto negli anni. Secondo i calcoli, l’asteroide si avvicinerà nuovamente alla Terra il 2 marzo 2031 e nel novembre 2050. Ma la sua visita più ‘allettante’ sarà quella che effettuerà il 14 febbraio 2060, quando la sua distanza dalla Terra sarà di poco superiore a un milione di chilometri. Ma questa volta il motivo di tanto interesse non è solo scientifico. Infatti, con il suo alto contenuto di metalli, Nereus è anche un obiettivo prezioso per la nascente industria mineraria spaziale. Secondo Asterank, un database che “mette un prezzo” su più di 600.000 asteroidi, Nereus contiene depositi di ferro, nichel e cobalto per un valore di 4,71 miliardi di dollari, che lo collocano al terzo posto della lista, solo dietro a Ryugu (82.760 milioni) e 1989 ML (13.940 milioni). Quindi diventerà uno degli obiettivi principali per un eventuale sfruttamento. L’estrazione spaziale è destinata, secondo molti analisti, a diventare una delle attività economiche più redditizie a partire dalla seconda metà di questo secolo.