Gran parte degli oggetti sono stati realizzati all’epoca di Nefertiti, intorno al 1350 a.C..
Un team di archeologi dell’Università svedese di Göteborg ha appena terminato un lungo scavo di due tombe ad Hala Sultan Tekke, sull‘isola di Cipro, risalenti all’Età del Bronzo. La scoperta include più di 150 scheletri umani e quasi 500 oggetti, tra cui diversi gioielli in oro, pietre preziose e ceramiche, databili al 1350 a.C. circa. Nel 2018 ad essere portati alla luce fu una notevole quantità di scheletri umani. In oltre quattro anni gli esperti hanno curato e studiato ossa molto fragili, risalenti ad oltre 3000 anni. Oltre alle ossa di 155 persone, gli esperti hanno scoperto, come detto, circa 500 oggetti. Le ossa e i reperti funerari erano situati in varie stratificazioni, uno al di sopra dell’altro, a dimostrazione del fatto che le tombe vennero usate da diverse generazioni. “Tutto ci porta a pensare che si tratti di tombe di famiglia importanti più importanti della città. Notevole la scoperta di uno scheletro di un bambino di cinque anni con indosso una preziosa collana d’oro, orecchini e una tiara, tutto d’oro. Forse si trattava di un figlio di una famiglia importante“, spiega Peter Fischer, capo degli scavi.
I reperti includono gioielli e vari monili in oro, argento, bronzo, avorio e pietre preziose e vasi riccamente decorati provenienti da varie culture. “La scoperta di un toro ci ha particolarmente impressionato. Il corpo dell’animale presenta due aperture: una sul dorso dove veniva versato vino, e una al naso dalla quale si beveva. Sembra che facessero delle feste in onore dei morti”. Uno dei ritrovamenti più importanti è un sigillo a forma cilindrica realizzato con il minerale ematite e un’iscrizione cuneiforme, forse prodotta in Mesopotamia. “Il testo di questa iscrizione si compone di tre righe nella quale venivano menzionati Amurru, un dio mesopotamico. Gli altri due sono re storici risalenti al XVIII secolo aC. Ora stiamo tentando di determinare come mai il sigillo sia finito sull’isola di Cipro, ad una distanza di 1000 chilometri da dove è stato prodotto”. Ad incuriosire gli esperti sono vi è anche una pietra preziosa rossa corniola dall’India, una gemma blu lapislazzuli dall’Afghanistan e l’ambra del Baltico, a dimostrazione che la città ebbe un ruolo importante durante i traffici dell’Età del Bronzo. I gioielli in oro, insieme agli scarabei, mostrano una datazione risalente all’epoca di Nefertiti verso il 1350 a.C. Un ciondolo in oro, in particolare, con gemme intarsiate, ricorda molto quelli indossati dalla regina stessa”.