Fukushima: ecco dove arriverà l’acqua radioattiva della centrale nucleare

Grazie ad una serie di modelli gli esperti hanno ricostruito il percorso dell’acqua contaminata.

Un team di esperti della Tsinghua University, in Cina, ha effettuato nuove simulazioni, sia macroscopiche che microscopiche, sullo scarico di acqua contaminata dall’incidente nucleare di Fukushima e sulla sua effettiva diffusione in tutto il mondo. I risultati sono stati resi noti sul sito su Science China Press. Tutto è cominciato ad agosto, quando le autorità giapponesi hanno approvato un disegno di legge che prevedeva lo scarico di acqua radioattiva nell’Oceano Pacifico, per far fronte al problema dello stoccaggio delle acque reflue.


Un ingente quantitativo di radionuclidi potrebbe travolgere la biologia marina, con ricadute pesanti sull’attività di pesca e, di conseguenza, sulla salute umana. Le ricadute mondiali dello sversamento delle acque di Fukushima non sono conosciute a 30 40 anni. Ed è per questo motivo è importante, per gli esperti, scoprire le caratteristiche del processo di diffusione dell’acqua radioattiva nelle acque di tutto il mondo. Gli studiosi della Tsinghua University hanno, perciò, realizzato diversi modelli da prospettive sia macroscopiche che microscopiche, per simulare come si diffondono i radionuclidi. Nel primo caso si è ricostruiti la distribuzione complessiva delle acque inquinate, mentre nel secondo caso si trattava di tracciare il comportamento di ogni singolo agente inquinante. Per i modelli in un periodo dalla durata di 1200 giorni, queste sostanze potrebbero raggiungere quasi interamente la zona del Pacifico del nord, raggiungendo le coste dell’America del nord a est e, a meridione, dell’Australia a sud. Gli inquinanti potrebbero diffondersi, successivamente, nel sud dell’Oceano Pacifico, a causa dell’azione della corrente equatoriale del Canale di Panama e nell’Oceano Indiano in un periodo di 2400 giorni. Trascorsi 3600 giorni la presenza degli inquinanti coprirebbe quasi interamente l’Oceano Pacifico.