Vi sono novità importanti sui possibili legami tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e i rari casi di trombosi registrati in questi mesi. E sono frutto di una ricerca condotta da un team di scienziati gallesi di Cardiff, i quali hanno affermato di aver trovato la causa di tale collegamento riportando i risultati di uno studio estremamente dettagliato nel quale spiegano che una proteina del sangue verrebbe ‘attratta’ da un componente chiave di questo vaccino, innescando di fatto una vera e propria reazione a catena che, andando a coinvolgere il sistema immunitario, può originare i pericolosi coaguli. I dati della ricerca si trovano su Science Advances, giornale scientifico sul quale il team ha descritto nel dettaglio tale reazione spiegando che la proteina del sangue viene attratta ‘come un magnete’ dalla parte esterna dell’adenovirus, il vettore virale usato nel vaccino anti Covid AstraZeneca.
La tecnica del “microscopio crioelettronico” si è dimostrata determinante nel consentire di arrivare a questa scoperta, in quanto permette di ottenere dettagliate immagini dell’adenovirus a livello molecolare. La reazione, come sottolineato dal ricercatore della Cardiff University Alan Parker, si innesca in seguito ad una “differenza di potenziale magnetico tra l’adenovirus che ha una superficie fortemente negativa e una proteina prodotta dalle piastrine, chiamata fattore piastrinico 4 (PF4), al contrario estremamente positiva”. Il professor Parker ha aggiunto: “Quello che abbiamo scoperto è la causa scatenante, il grilletto (the trigger), ma ci sono molti passaggi che devono accadere prima di arrivare al coagulo”.