In una lettera Anthony Ricciardi dell’Università di Toronto ha sottolineato l’importanza di una maggiore attenzione ai rischi legati alla contaminazione di microrganismi provenienti da altri corpi celesti potenzialmente abitabili.
La scoperta di vita extraterrestre è senza dubbio uno degli obbiettivi più importanti della ricerca spaziale. Eppure forme di vita, anche microscopiche, potrebbe rappresentare un rischio gravissimo per il nostro pianeta, mettendo a rischio la stessa esistenza dell’uomo sulla Terra. Il tema della biosicurezza è da tempo messo in primo pianto da alcuni scienziati che sono impegnati nello studio della contaminazione biologica tra i vari pianeti. Con il termine contaminazione biologica si indica il processo di introduzione, in un ambiente, di organismi estranei in grado di interferire con l’equilibrio biologico di un determinato habitat diventando rischiosi. Ne sono l’esempio i vari casi di specie animali introdotti in ecosistemi isolati, come l’Australia, con la scomparsa di intere specie. In pratica, con l’esplorazione degli altri pianeti, il pericolo sarebbe di portare organismi nell’ecosistema terrestre, o la contaminazione di eventuali ecosistemi alieni con organismi del nostro pianeta.
Secondo il ricercatore Anthony Ricciardi dell’Università di Toronto “La ricerca di forme di vita extraterrestri è uno obbiettivo entusiasmante, in grado di portare ad importanti scoperte, anche in un futuro prossimo, ma a fronte della crescita delle missioni spaziali risulta importante abbattere i pericoli della contaminazione biologica in tutte le direzioni”. L’articolo, pubblicato sotto forma di appello, è stato lanciato agli scienziati di tutto il mondo. “Non siamo in grado di prevedere che tipo di organismi potremmo incontrare se gli astrobiologi dovessero scoprire forme di vita” ha spiegato Ricciardi, suggerendo che “le forme di vita più probabili sarebbero microbiche e forse simili ai batteri“. Anche se le condizioni estreme del cosmo sembrano limitare fortemente la proliferazione dei batteri sui velivoli spaziali, gli scienziati raccomandano sempre molta cautela. “Le contaminazioni biologiche hanno avuto spesso conseguenze devastanti per piante ed animali” sottolinea Ricciardi “crediamo che i pianeti e le lune potenzialmente contenenti forme di vita dovrebbero essere trattati come sistemi insulari”.