Stonehenge continua a regalare emozioni ma questa volta non riguardano ciò che si vede bensì qualcosa che si trova sotto terra e che circonda il famosissimo sito archeologico inglese. Utilizzando avanguardistiche tecnologie di rilevamento, un team di archeologi ha effettuato una precisa datazione della serie di fosse scavate ad anello trovate lo scorso anno intorno al sito. Inizialmente si pensava che si fossero sviluppate per ragioni naturali ma dopo una serie di studi gli esperti avrebbero modificato questa teoria: si ritiene infatti che possano essere state scavate dall’uomo circa 4500 anni fa, come recentemente accertato.
Ma non solo: potrebbero aver avuto un preciso scopo. Le fosse interrate hanno un diametro di circa 9 metri ed una profondità di 4,5 metri. Vincent Gaffney, archeologo della Bradford University che ha guidato la nuova ricerca, ha dichiarato al Guardian: “Ora ne abbiamo esaminate quasi la metà e sono tutte uguali. Questo dato ci dice in maniera chiara come questa doveva essere una struttura enorme. Potrebbe essersi evoluta da una caratteristica naturale ma non l’abbiamo individuata. Quindi si tratta della più grande struttura preistorica trovata in Gran Bretagna”.