La colossale Corrente di Magellano è cinque volte più vicina alla Terra. Il nuovo studio

“La distanza rivista cambia la nostra comprensione della corrente”, ha spiegato Andrew Fox, coautore dello studio e astronomo presso lo Space Telescope Science Institute.

Un gruppo di scienziati ha appena pubblicato uno studio su The Astrophysical Journal Letters nel quale ha affermato come la colossale Corrente di Magellano potrebbe essere molto più vicina alla Via Lattea di quanto si pensasse inizialmente. “L’origine della corrente ha rappresentato un vero e proprio mistero negli ultimi 50 anni“, ha affermato Scott Lucchini, coautore dello studio e fisico dell’Università del Wisconsin (USA). Scoperta dagli astronomi nel 1972, la Corrente di Magellano è costituita da un flusso di idrogeno neutro la cui formazione, secondo la teoria più accreditata, è dovuta all’interazione gravitazionale tra la Via Lattea e le Nubi di Magellano, due galassie nane vicine alla nostra. In una ricerca, pubblicata lo scorso anno dallo stesso team di scienziati, è stato stimato che questo flusso circoli intorno a gran parte della Via Lattea e che stia tra 325.000 e 650.000 anni luce di distanza dalla Terra. Tuttavia le nuove misurazioni, realizzate per ricostruire la formazione e l’evoluzione del fenomeno negli ultimi 3,5 miliardi di anni, hanno aggiunto un fattore chiave alle variabili: l’esistenza di una corona di gas caldo che, secondo il team, dovrebbe circondare il flusso. In questo modo, gli esperti hanno determinato come le nubi di Magellano orbitino l’una intorno all’altra da appena 3.000 milioni di anni e che, inoltre, lo abbiano fatto nella direzione opposta a quella prevista dagli astronomi, quando la Corrente di Magellano ha cominciato a separarsi dalle due galassie nane, si è spostata verso la Via Lattea invece che allontanarsene.

Ciò significa che potrebbe essere distante solo 65.000 anni luce dalla Terra, circa 5 volte in meno rispetto a quanto stimato in origine. “La distanza rivista cambia la nostra comprensione della corrente“, ha affermato Andrew Fox, coautore dello studio e astronomo presso lo Space Telescope Science Institute. “Significa che le nostre stime di molte di molte proprietà del flusso, come massa e densità, dovranno essere riviste”, ha aggiunto. Ad esempio, gli scienziati ora prevedono un impatto tra la corrente di Magellano e la Via Lattea prima di quanto si pensasse in precedenza. Questo genererà uno shock che faranno aggregare il gas per formare nuove stelle, un fenomeno che il team stima inizierà a verificarsi in soli 50 milioni di anni, un tempo molto breve in termini cosmici.