L’arma venne usata nell’ambito delle numerose battaglie che vedevano contrapposti i Romani a i Reti nell’odierna Svizzera.
Un ritrovamento impressionante quello realizzato in Svizzera dove, con un metal detector, un appassionato ha scoperto un pugnale decorato, risalente a duemila anni fa, appartenente di un legionario romano. È accaduto a Tiefencastel nel cantone dei Grigioni. L’arma pare sepolta ad arte, probabilmente nell’ambito di un piccolo rituale nel quale il soldato potrebbe aver ringraziato per la vittoria del suo esercito contro i Reti e per essere sopravvissuto. Accorso il posto, il team di archeologi del Servizio Archeologico dei Grigioni ha scoperto decine di resti che indicano come la zona sia stata un campo di battaglia tra i Romani ed i barbari che spingevano da nord. A realizzare la scoperta è Lucas Schmid, odontoiatra appassionato di storia antica e della ricerca con il metal detector. Dopo il restauro gli esperti hanno rivelato una suggestiva decorazione e intarsi mentre l’impugnatura a forma di croce ne consente una datazione intorno al 50 a.C.. La notizia è stata resa nota da LiveScience ed è rimbalzata in tutto il mondo.
La campagna di scavo ha portato alla luce centinaia di reperti archeologici in un’area di oltre 35mila metri quadrati di terreno, tra cui punte di lancia, fionde, frammenti di scudi, monete e chiodi dei sandali delle “caligae”. Le battaglie tra Reti e Romani si verificarono tra il 50 a.C. e il 30 a.C. e successivamente intorno 15 a.C., quando Augusto con una campagna militare nelle Alpi li spazzò definitivamente via. Ed è proprio a quest’ultima fase che potrebbe essere ricondotta la battaglia nei pressi di Tiefencastel. Nuove indagini cercheranno di portare alla luce nuove monete e reperti che magari potranno aiutare a datare con maggiore precisione l’evento.