Il problema della spazzatura spaziale si aggrava ulteriormente a causa della distruzione del vecchio satellite russo. Ma in assenza di una regolamentazione internazionale ogni paese agisce come crede.
Ha fatto discutere la notizia che la Russia che fatto esplodere un vecchio satellite producendo oltre 1.500 detriti nello spazio, destando forti critiche da parte degli USA che dagli scienziati di buona parte del mondo. Per la ricercatrice sulla sicurezza spaziale Wendy Whitman Cobb si tratta di un gesto sconsiderato. Il motivo principale è, come detto, la creazione di migliaia, se non milioni, di detriti che ora orbiteranno intorno al nostro pianeta per anni mettendo a rischio gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale che hanno già evitato, in passato, lo scontro con un frammento di spazzatura.
Anche l’utilizzo del razzo stesso, ritenuto molto pericoloso, ha preoccupato gli esperti. Si tratta dell’arma antisatellite ad ascesa diretta, ovvero un razzo che viene scagliato dalla superficie o anche in volo con l’obiettivo di colpire un satellite in orbita. Non affrontato seriamente ancora da nessun paese e dalle varie organizzazioni intergovernative, il problema dei detriti che orbitano intorno alla Terra rappresenta sempre più un pericolo per i vari satelliti, le reti di comunicazione GPS e, dunque indirettamente, anche per noi. Aggiungere altra spazzatura con un test di questo tipo è apparso, dunque, un comportamento davvero inopportuno e rischioso anche per le prossime missioni.