Il missile ha distrutto un vecchio satellite non più funzionante. La risposta di Mosca: ”Detriti sotto controllo”.
Sono decine di miglia i detriti spaziali in orbita intorno al nostro pianeta. Una situazione rischiosa, ed ulteriormente aggravata da quando, poche ore fa, la Russia ha lanciato un’arma satellitare distruggendo un vecchio satellite. Il risultato è la stata la produzione di centinaia di frammenti che rimarranno per sempre in orbita intorno al nostro pianeta costituendo un ulteriore rischio per le varie missioni. Inizialmente Mosca non ha commentato l’avvenimento, ma poi ha confermato attraverso il ministero della Difesa. ”Il satellite Kosmos, del gruppo di satelliti russi Selina-D, in orbita ormai dal 1982 e non più funzionante, è stato abbattuto ”con successo” durante un test per verificare l’efficacia del sistema di difesa. Stiamo effettuando attività pianificate per rinforzare la nostra difesa – ha spiegato il ministero in un comunicato – Escludiamo eventuali danni al nostro paese da parte dei residui spaziali in orbita”. Nella giornata di lunedì le autorità russe avevano diffuso un comunicato nel quale richiedevano di mantenere libero lo spazio aereo al di sopra dell’area di lancio di Plesetsk, a circa 800 chilometri a nord di Mosca.
Ad accusare pesantemente il comportamento della Russia è stato il diplomatico americano Antony Blinken, per il quale il test avrebbe ”messo a repentaglio la sostenibilità dello spazio e l’esplorazione spaziale per tutte le nazioni con un comportamento sconsiderato e irresponsabile”. Non si è fatta attendere la risposta della Russia che ha spiegato come i frammenti siano, in realtà costantemente monitorati. Mosca ha anche aggiunto come anche gli altri paesi, come la Cina, l’India e gli stessi Stati Uniti abbiano realizzato test in passato.