Centinaia di segnalazioni negli Stati Uniti per il passaggio di un oggetto ”lento e molto luminoso”
Il fotografo Peter Forister ha un talento davvero speciale nel trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Dopo le tante immagini tempeste di supercelle, tornado nel Medio Atlantico, comete, foglie autunnali, mercoledì sera il fotografo qualcosa di davvero speciale mentre si trovava Virginia per fotografare un lancio congiunto di SpaceX e NASA. Quattro astronauti erano a bordo della missione Dragon Crew-3, che attraccherà alla Stazione Spaziale Internazionale. Stava puntando ad un’esposizione di circa 80 secondi che mostrasse il razzo mentre orbitava a nord-est parallelamente alla costa orientale. A metà della registrazione, un lampo di luce blu ha illuminato tutto ciò che vedeva. “Era super, super luminoso, più luminoso della Luna“, ha spiegato Forister in un’intervista telefonica giovedì mattina al Washington Post. Sono 379 le segnalazioni giunte all’American Meteor Society tra la Georgia e lo stato di New York che descrivevano l’oggetto e la fotocamera di Forister era puntata nel punto esatto in cui la meteora ha squarciato i cieli.
“Credo che sarei stato in grado di leggere grazie alla luce della meteora”, ha detto Forister. Visibile per circa tre secondi, l’oggetto alla fine si è frammentato. “Era una meteora abbastanza lenta; subito la sua comparsa ho visto vari frammenti visibili che precipitavano assumendo una colorazione rossa“. Sulla base dei dati delle telecamere della NASA e i resoconti dei testimoni oculari, l’American Meteor Society ha ricostruito il percorso seguito dal meteoroide. Per gli esperti il bolide è diventato visibile per la prima volta a 67 chilometri sopra Greenville per percorrere un tragitto verso nord-ovest prima di disintegrarsi vicino a Macclesfield, a ovest. Sulla base della luminosità, la Società ha concluso che la meteora, relativamente lenta, potrebbe essere stata parte di un asteroide, pesava circa 20 chili e misurava circa 25 centimetri di diametro. Per Forister la meteora potrebbe essere un residuo delle Tauridi, lo sciame meteorico che raggiunge il picco tra l’inizio e la metà di novembre.