Un nuovo studio ha chiarito l’origine ”terrestre” del segnale registrato in direzione della nana rossa.
Lo scorso dicembre il progetto Breakthrough Listen del SETI individuò un segnale curioso proveniente da Proxima Centauri. Furono tante le ipotesi messe in campo, compresa la presenza di vita extraterrestre. Come era prevedibile, però, nuove ricerche hanno stabilito che il segnale non solo non fosse stato invito da un’ipotetica civiltà aliena, ma anzi non provenisse nemmeno dalla stella più vicino al Sole. Chiamato BLC1, il segnale non riusciva ad essere interpretato dalle teorie più comuni, così lo scopritore decise di avanzare diverse spiegazioni, molte delle quali giunte alla stampa senza che fossero confermate.
Due pubblicazioni rese note su Nature Astronomy hanno rivelato la realtà dei fatti: nessuna civiltà extraterrestre, ma solo un’interferenza dalla Terra. Oltre 4 milioni di segnali a banda stretta sono stati individuati mentre il radiotelescopio veniva puntato su Proxima Centauri, compreso BLC1, molto probabilmente prodotto da varie fonti di interferenza a radiofrequenza locale che si sono mischiate insieme. C’è da aggiungere, inoltre, che nei pianeti intorno a Proxima Centauri è davvero difficile che esistano forme di vita per i potenti bagliori che produce la stella; delle eruzioni stellari stellari in grado di spazzare via qualsiasi forma di vita.