Ci sono granchi, aragoste e molte altre specie di crostacei tra le migliaia di creature marine trovate spiaggiate in una zona litoranea del nord est del Regno Unito. Talmente tanti da spingere le istituzioni e gli esperti ad interrogarsi sulla possibilità di un legame tra questo fenomeno, uno dei peggiori mai avvenuti nella zona e forse nell’intero Paese, e l’inquinamento. Il ritrovamento è avvenuto sulla spiaggia tra MArske e Saltburn a Teesside, dove sono stati rinvenuti veri e propri mucchi di crostacei alti anche decine di centimetri. Segnalazioni sono arrivate anche da Seaton Carew e a Seaham. L’agenzia per l’ambiente ha confermato di aver avviato un’indagine sull’accaduto per verificare a cosa sia dovuto la moria di crostacei.
Sharon Bell, che vive a Marske, cammina quotidianamente su quel tratto di spiaggia vicino alla sua abitazione e ha affermato che il numero di creature è aumentato costantemente nelle ultime due settimane descrivendolo come il peggior caso che abbia mai visto. Lunedì mattina presto è andata a fotografare l’alba insieme al marito Christopher e quando sono arrivati in spiaggia non potevano credere ai loro occhi: hanno trascorso quattro ore cercando di riportare il maggior numero di creature possibile ancora in vita in mare. “Sono rimasta assolutamente scioccata e rattristata nel vedere in alcune parti, alghe profonde fino alla vita piene di migliaia di granchi e aragoste vivi e morti”, ha detto la 48enne. “Vivo qui da 21 anni e non ho mai visto niente del genere, qui c’è qualcosa di molto sbagliato e nessuno sta facendo nulla a proposito”.
Un portavoce dell’agenzia ha detto che stanno valutando se la colpa potrebbe essere dell’inquinamento. “Stiamo lavorando con i partner del Centro per l’ambiente, la pesca e l’acquacoltura e l’Autorità per la conservazione della pesca costiera nordorientale per indagare sul motivo per cui centinaia di granchi morti e altri crostacei si sono ritrovati lungo la costa nell’estuario del Tees e nelle spiagge vicine. Sono stati raccolti campioni di acqua, sedimenti, cozze e granchi e vengono inviati ai nostri laboratori per essere analizzati, per valutare se un incidente di inquinamento possa aver contribuito alla morte degli animali . Abbiamo anche condiviso campioni con i laboratori CEFAS per l’analisi delle malattie”.