Sono ben 1.652 i lampi radio veloci registrati nel 2019, in un periodo relativamente breve di 47 giorni. Il fenomeno, rinominato FRB121102 rappresenta un vero e proprio record nella storia dell’osservazione di questo tipo di segnale. Mai, fino ad oggi, infatti, erano stati registrati così tanti segnali in un così poco tempo. La mancanza di una periodicità, indica che a produrre questi segnali potrebbe non essere un’unica fonte. Ora per gli esperti si apre una nuova sfida: scoprire l’origine dei segnali radio FRB121102, oltre alle magnetar (stelle di neutroni con un forte campo magnetico) che rappresentano i ”classici” indiziati da parte degli esperti quando si tratta di lampi radio veloci. Scoperti nel 2007, i FRB hanno incuriosito da subito i ricercatori, soprattutto per la loro potenza, in grado di superare di centinaia di milioni di volte quella del Sole.
Secondo gli esperti il segnale proviene da una galassia nana distante ben 3 miliardi di anni luce e si sviluppa in un periodo ciclico di 90 giorni, alternato a 67 giorni di pausa. Tra il 29 agosto e il 29 ottobre 2019 sono stati registrati 1.652 lampi radio individuali, per un totale di 59,5 ore di registrazioni. Il picco è stato registrato durante una ripetizione di 122 raffiche in un’ora; l’attività più potente mai registrata da una sorgente. Quello che appare certo, anche alla luce del nuovo studio pubblicato su Nature, è che le magnetar potrebbero non rappresentare l’unica fonte di FRB, visto che in tal caso i segnali risulterebbero periodici e non casuali (la periodicità dipende dalla rotazione dell’oggetto che proietta il lampo). Ma non è escluso che si tratti di un meccanismo sconosciuto che coinvolge proprio le magnetar. Insomma i misteri da svelare su questi misteriosi oggetti sono ancora tanti.