La Grande Nube di Magellano ha divorato un’altra galassia. Scoperte le tracce della ‘fusione’

Per i ricercatori la scoperta rappresenta “una prova preziosa che il processo di fusione galattica ha coinvolto anche le galassie ”satelliti” della Via Lattea.

Un team di astronomi dell’Università di Bologna ha scoperto le prove che una galassia satellite della Via Lattea, conosciuta come la “Grande Nube di Magellano” (LMC), si è ”fusa” con un’altra galassia in un lontano passato. Nell’articolo pubblicato questo lunedì, i ricercatori indicano che questa scoperta è “una prova osservativa che il processo di fusione tra galassie ha funzionato anche nella formazione delle galassie satelliti alla Via Lattea”. Per verificare la loro ipotesi, gli scienziati hanno esaminato gruppi di miliardi di stelle, noti come “ammassi globulari”. L’idea è che il nucleo di un tale ammasso globulare possa resistere anche dopo miliardi di anni di spinta e trazione di una galassia. I ricercatori hanno analizzato la composizione chimica di 11 ammassi globulari raccolti dal Very Large Telescope e dai telescopi Magellan del Cile.

La Grande Nube di Magellano ha divorato un’altra galassia. Scoperte le tracce della ‘fusione’


Degli 11 ammassi globulari studiati nella Grande Nube di Magellano, in uno la composizione chimica si è rivelata nettamente differente dagli altri: NGC 2005. Si tratta di una formazione composta da circa 200.000 stelle, a 750 anni luce dal centro della galassia. Basandosi sulla composizione chimica di NGC 2005, i ricercatori hanno concluso che si tratta probabilmente, di un residuo di una piccola galassia nella quale le stelle si sono formate piuttosto lentamente; miliardi di anni fa. Questa piccola galassia si sarebbe fusa con l’allora relativamente piccola Grande Nube di Magellano, nel corso del tempo, la maggior parte della piccola galassia si è separata e la maggior parte delle stelle si è dispersa, ma il centro, l’ammasso globulare NGC 2005, è rimasto pressoché intatto. “NGC 2005 è il testimone superstite dell’antico evento di fusione che ha portato alla dissoluzione della sua galassia madre nella Grande Nube di Magellano, l’unico caso finora conosciuto che è stato identificato dalle sue impronte chimiche nel regno delle galassie nane“, il scrivono i ricercatori.