Gli archeologi di Secrets of the Ice hanno fatto una scoperta straordinaria sulla cima della montagna Digervarden, in Norvegia che va di fatto a completare quanto già trovato nella stessa zona nel 2014. Si tratta di uno sci di ben 1.300 anni, che insieme a quello scoperto sette anni fa va a comporre il paio di sci meglio conservato mai trovato fino ad oggi. La spedizione è stata condotta pochi giorni fa dal team di archeologi che per anni si sono occupati del monitoraggio dei livelli di scioglimento del ghiaccio nella zona per capire quando intervenire nella speranza di rintracciare lo sci mancante. Si dicevano infatti certi che, avendo trovato un primo reperto di 1.300 comprensivo di attacco per il piede, avrebbero trovato anche il secondo sci. Ma con pazienza hanno dovuto aspettare che le condizioni consentissero loro di avviare la ricerca.
Nel corso della spedizione Runar Hole insieme all’assistente Bjørn Hessen, date le condizioni particolarmente favorevoli si sono recati sul luogo del primo ritrovamento e ad appena cinque metri di distanza hanno individuato anche il secondo sci. Non hanno però potuto recuperarlo dato che era quasi completamente incastrato nel ghiaccio; allora hanno registrato la posizione esatta e scattato alcune foto per poi organizzare una squadra di recupero e tornare sul posto con una nuova spedizione. Per liberarlo dal ghiaccio hanno utilizzato acqua tiepida, picconi e strumenti di precisione, così da estrarlo senza danni. Si tratta di uno sci largo 17 cm e lungo 187 cm che risulta più grande del precedente oltre che meglio conservato. Sull’attacco per il piede sono stati rinvenuti elementi in corda di betulla, oltre a cinghie di cuoio. Come il primo sci presenta segni di varie riparazioni, segno del fatto che venivano conservati con cura proprio perchè considerati molto preziosi oltre che utili per muoversi in quelle zone di montagna. Si ritiene, dato che non è stata trovata traccia del proprietario, che possano essere stati perduti ma vi è anche l’ipotesi di un incidente che avrebbe coinvolto l’uomo. In questo caso i suoi resti potrebbero ancora trovarsi tra il ghiaccio. (Foto Espen Finstad
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