L’incredibile evento è stato osservato in diretta da un gruppo di radioastronomi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.
Il gruppo di radioastronomi è riuscito per la prima volta a osservare lo scontro tra un getto relativistico proveniente da un buco nero supermassiccio situato al centro della sorgente radio 3C 84 e una nube di gas ad elevata intensità. Un getto relativistico è una forte espulsione di plasma che proviene dal centro dei buchi neri situati in nuclei galattici attivi. 3C84 ovvero la galassia attiva, si trova a circa 230 milioni di anni luce dal nostro pianeta nel bel mezzo dell’ammasso di galassie di Perseo. I dati ottenuto attraverso l’uso della tecnica VLBI, sono stati pubblicati sulla rivista “The Astrophysical Journal Letters”. La Very Long Baseline Interferometry (VLBI) è una tecnica di interferometria utilizzata in radioastronomia dove dopo aver captato un segnale emesso da una radiosorgente ovvero un quasar, si cerca di calcolare la distanza tra i radiotelescopi e il segnale catturato. Questa tecnica dà la possibilità di produrre immagini ad alta risoluzione combinando i dati raccolti di 7 radiotelescopi tra la Corea e il Giappone. Si tratta, secondo gli esperti, della prima testimonianza di una interazione tra getti con l’ambiente circostante.
Marcello Giroletti dell‘INAF di Bologna, spiega che il fenomeno viene denominato feedback, fenomeno che permette di regolare la crescita simultanea delle galassie e dei buchi neri già identificato nel corso degli anni ma che non era mai stato visto in modo diretto. Giroletti spiega che è stato possibile visualizzare il preciso momento in cui il getto modifica la materia tutt’intorno. I ricercatori inoltre, hanno identificato un altro fenomeno noto come hotspot ovvero la zona luminosa del getto che ha smesso di spostarsi dal 2016 fino al 2017. Nel 2018 l’hotspot è svanito a causa delle collisioni mentre sono stati catturati i lobi radio. Questa incredibile scoperta dimostra che questi scontri tra getti e nubi di gas hanno delle conseguenze notevoli sulla crescita e sullo sviluppo dei lobi radio. Gli scienziati sono adesso all’opera per cercare di creare una rete globale di radiotelescopi per cercare di approfondire e studiare meglio il mistero dei nuclei galattici attivi.