La scoperta a Essaouira, sulle coste atlantiche del Marocco.
La vanita è stata una caratteristica delle donna, fin delle epoche più antiche. L’esigenza di abbellire il proprio corpo con gioielli ha caratterizzato l’essere umano nelle epoche più remote giungendo a noi con le inevitabili trasformazioni del tempo. A confermarlo è una scoperta, avvenuta in Marocco, di un collier di perle che, ad oggi, risulta il più antico mai portato alla luce, secondo gli studiosi che hanno descritto la scoperta sul sito Science Advances. La scoperta è avventa a Bizmoune, a circa 14 chilometri da Essaouira, sulla costa atlantica del Marocco.
Secondo i primi dati, le conchiglie risalgono a un periodo che va collocato tra i 142 e i 150 mila anni fa, nel pieno dell’età della pietra. Si tratta di 33 conchiglie, ognuna con un buco che le attraversava; un elemento che induce a pensare che siano state utilizzate per adornare i vestiti o come dei veri e propri gioielli. Gli antichi collier si componevano delle perforate del mollusco Tritia gibbosula, una comune specie di lumaca di mare. La datazione è stata effettuata misurando il decadimento dell’uranio nei depositi minerali trovati nello stesso strato di cenere in cui sono stati scoperti i reperti. La scoperta è il frutto della ricerca di un team di ricercatori internazionali, guidato dagli esperti dell’Istituto superiore di archeologia di Rabat, impegnati nelle opere di scavo nell’area dal 2014. In ogni caso le perle marocchine si uniscono a un numero crescente di gioielli scoperti dagli archeologi. Nel 2017, ad esempio, i ricercatori dell’isola indonesiana di Sulawesi hanno portato alla luce un ciondolo lucido realizzato con l’osso di un dito di un orso cuscus. Più recentemente, un team che ha indagato sulla grotta di Qafzeh, in Israele, ha scoperto conchiglie vecchie di 120.000 anni infilate su una collana come perline.
