Lo afferma lo studio pubblicato sulla rivista Nature.
Secondo la ricerca dell’Università del Texas e di Austin, circa 3.5 miliardi di anni fa il pianeta rosso ha subito delle violente inondazioni quando 200 laghi uscirono dai loro argini. L’acqua ha in questo modo, modellato la superficie del pianeta sconvolgendo totalmente il territorio. Il pianeta, oggi desertico, un tempo ospitava l’acqua ed era in continuo mutamento. Un tempo infatti, diversi laghi erano presenti come dimostrano i crateri visibili ancora oggi. Alcuni di questi laghi potevano avere le dimensioni di piccoli mari e molto spesso, l’acqua poteva uscire dai margini. Il team di ricerca dell’Università, ha osservato le mappe globali di Marte, per identificare eventuali strutture geologiche come laghi e vallate.
Secondo i dati analizzati, almeno il 25% dei canyon sono stati creati dallo straripamento dell’acqua. Questi bacini, 262 in totale, risalgono a ben 3 miliardi e mezzo di anni fa e le alluvioni hanno lasciato tracce simili a quelle avvenute sulla Terra alla fine dell’ultima era glaciale. Gli straripamenti hanno quindi scavato fessure profonde e hanno anche mosso una grande quantità di sedimento roccioso. Per gli studiosi è facile capire quali sono queste vallate che si sono formate da questo fenomeno anche in base alla loro profondità o alla loro apertura sull’orlo di crateri.