Intanto le autorità hanno decretato la chiusura temporanea dell’aeroporto di La Palma.
Il cono principale del vulcano Cumbre Vieja, protagonista di una forte eruzione dal 19 settembre scorso, ha subito una ”rottura parziale” secondo quanto riferito ieri da Carlos Lorenzo, geologo presso l’Istituto geologico e minerario della Spagna (IGME). “Abbiano registrato una frattura nella parte sud-ovest che ha prodotto un enorme flusso di blocchi di materiale piroclastico che sono precipitati lungo il pendio in direzione del mare“, ha spiegato il ricercatore, aggiungendo come la rottura è visibile nelle immagini catturate dai droni. Intanto per Miguel Ángel Morcuende, direttore tecnico del Piano speciale di protezione civile contro il rischio vulcanico delle Isole Canarie (Pevolca): “non è una cosa rara osservare fenomeni del genere durante le eruzioni di tipo stromboliano, ricche di esplosioni in grado di destabilizzarne le struttura che non riesce a sopportare il peso del flusso di lava”.
Intanto le due bocche avvistate venerdì “si sono fuse in una sola apertura attraverso la quale sta fuoriuscendo un nuovo flusso di lava che sta ricoprendo il precedente, situato a nord e che, insieme, si dirigono verso la città di Todoque. Diversi centri di emissione – ha aggiunto l’esperto – si susseguono anche lungo una fessura in direzione nord-ovest-sudest”, Intanto continuano le evacuazioni delle città di Tajuya, Tacande de Arriba e Tacande de Abajo. In precedenza, María José Blanco, direttrice del National Geographic Institute (IGN) nell’arcipelago, aveva sottolineato come il collasso del cono vulcanico potrebbe produrre ‘‘veloci colate di lava ad alta temperatura in grado di aggirare facilmente gli ostacoli topografici e devastare i centri abitati”. Tale fenomeno potrebbe provocare, inoltre, una più potente eruzione di materiali vulcanici, in grado di raggiungere distanze maggiori in aree fino ad ora non coinvolte dal fenomeno.