Impronte di bambini di 23.000 anni fa in USA: ‘Sono le prime tracce di umani in America’

Le tracce precedono di ben 7000 anni il periodo nel quale gli esperti collocavano l’arrivo dell’uomo in America settentrionale.

Un nuovo ritrovamento archeologico potrebbe dimostrare come l’arrivo dell’uomo sia avvenuto, sul continente nordamericano, prima di quanto immaginato in precedenza, con un anticipo di ben 7mila anni. Le impronte fossili sono state scoperte sulla riva di un lago, nel Parco Nazionale di White Sands del Nuovo Messico Mexico, e risalgono a 23.000 anni fa. Secondo i nuovi dati, dunque, l’uomo sarebbe giunto sul continente americano durante il picco dell’era glaciale mentre precedenti ricerche affermavano come che le persone avessero attraversato un ponte terrestre che esisteva tra la Siberia e l’Alaska durante l’ultima era glaciale, tra 26.500 e 19.000 anni fa. Con lo scioglimento dei ghiacciai, avvenuto tra il 16.000 e 13.500 anni fa, gli uomini cominciarono la loro lenta migrazione verso il continente sudamericano.

Impronte di bambini di 23.000 anni fa in USA: ‘Sono le prime tracce di umani in America’


Con la nuova scoperta, però, appare molto probabile come antiche popolazioni siano migrate a sud in diverse ondate, e una di queste risale a prima dell’ultima era glaciale, secondo Sally Reynolds, paleoecologista della Bournemouth University in Inghilterra e co-autrice della ricerca pubblicata sulla rivista Science. Sono 60 le impronte scoperte dagli scienziati, tutte risalenti a 21.000 e 23.000 anni fa. La gran parte di queste tracce è riconducibile ad adolescenti e bambini che giocavano lungo il bacino del lago mentre gli adulti cacciavano e si radunavano. Non è ancora chiaro, però, come abbiano fatto queste persone a raggiungere il Nord America. Non è escluso che avessero attraversato un corridoio di terra, senza ghiaccio, o grazie a delle imbarcazioni rudimentali dalla Russia o dalle isole del Giappone.