Le concentrazioni di anidride carbonica, conseguenti da una serie impressionanti di eruzioni, provocò l’estinzione del 90% delle specie del nostro pianeta.
Sono cinque le grandi estinzioni che hanno colpito il nostro pianeta spingendo tutte le specie animali esistenti sull’orlo d’estinzione. Uno degli eventi più gravi avvenne 251 milioni di anni fa, quando il 90% delle specie scomparve per sempre nell’ambito di quella che viene conosciuta come la “Grande Moria“. Ora un team di esperti ha individuato nelle conseguenze dell’attività umana un allarmante segno distintivo di quel fenomeno. Sono tante le ipotesi che gli studiosi hanno avanzato sull’origine della Grande Moria; secondo molti particolari condizioni ambientali provocarono lo sviluppo di grandi quantità di alghe e altri microbi nei bacini di acqua dolce soffocando gli animali presenti.
Questi processi, in alcuni casi, possono essere paragonati ad alcune situazioni che vengono registrate oggi. A dichiararlo è il paleobotanico Chris Mays del Museo Svedese di Storia Naturale. In una nuova ricerca pubblicata su Nature, l’esperto, insieme ad un team di ricerca, ha individuato parallelismi allarmanti tra la condizione di oggi e quelle della Grande Moria. “A differenza delle specie che hanno subito le estinzioni di massa del passato – ha spiegato Mays al portale Motherboard – abbiamo l’occasione di prevenire questi fenomeni di fioriture tossiche limitando l’inquinamento dei corsi d’acqua ed abbattendo le emissioni di gas serra“. Favorita da un improvviso aumento delle eruzioni vulcaniche che produssero un surriscaldamento della Terra attraverso i gas serra la distruzione delle le foreste, la Grande Moria provocò la morte dell’81% delle specie marine e del 70% delle specie di vertebrati terrestri; fu l’unica estinzione di massa nota di insetti. L’evento delimitò il periodo geologico Permiano dal Triassico. Ed oggi sta avvenendo un fenomeno simile anche se non sono le eruzioni vulcaniche all’origine del fenomeno bensì gli esseri umani con la produzione massiccia di gas serra. Naturalmente le contrazioni dei gas serra nell’atmosfera non sono, ora, così elevate come lo erano prima dell’evento della Grande Moria.
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