Scoperte inconfondibili tracce di imponenti “super eruzioni” vulcaniche su Marte

Il Pianeta Rosso del nostro Sistema Solare continua a riservare sorprese. E durante uno studio della topografia e della composizione minerale di una parte di una regione di Marte nota come Arabia Terra e ubicata nel nord del pianeta, un team di scienziati ha trovato prove concrete di un fenomeno avvenuto in passato. Migliaia di violentissime “super eruzioni”, avvenute nell’arco di 500 milioni di anni, tali da rappresentare le più violente esplosioni vulcaniche ad oggi conosciute dall’uomo e da rilasciare quantità indefinibili (paragonabili addirittura alle dimensioni di un oceano) di polvere e gas tossici nell’aria, andando a schermare completamente la luce solare e modificando per molti anni successivi il clina del pianeta. Le esplosioni sarebbero avvenute, come riportato nello studio pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters, circa 4 miliardi di anni fa; e, come sottolineato da Patrick Whelley, geologo del Goddard Space Flight Center della NASAa Greenbelt, nel Maryland “ognuna di queste eruzioni avrebbe avuto un impatto climatico significativo, forse il gas rilasciato ha reso l’atmosfera più spessa o ha bloccato il Sole e reso l’atmosfera più fredda”.

Insieme al suo team, Whelley ha provato a cercare prove della presenza di cenere. Un’idea nata in seguito all’incontro con Alexandra Matiella Novak vulcanologa presso il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory di Laurel, nel Maryland che già in precedenza, sfruttando i dati raccolti dal Mars Reconnaissance Orbiter della NASA, aveva iniziato a cercare cenere sul pianeta rosso. Sfruttando le immagini del Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars di MRO hanno individuato e identificato minerali vulcanici che l’acqua ha trasformato in argilla, quali allofano, imogolite e montmorillonite, realizzando specifiche mappe topografiche 3D dei luoghi del ritrovamento. Scoprendo che vi sono veri e propri strati di cenere ben conservati nei depositi ricchi di minerali.