Gli aggiornamenti che arrivano dalle Canarie in seguito all’eruzione del vulcano Cumbre Vieja non sono buone. Ricordiamo che La Palma è stata scossa da oltre 25mila terremoti di differente intensità che si sono susseguiti nell’arco di otto giorni anticipando di fatto l’eruzione e ‘segnalando’ la risalita di magma dalle profondità del terreno. Secondo le prime analisi degli esperti tale risalita avrebbe sollevato l’isola di almeno 15 centimetri e, ora che l’eruzione del vulcano è iniziata, non è chiaro per quanto possa durare; si ritiene che possa proseguire per diverse settimane o addirittura mesi, come confermato da Nemedio Pérez, direttore dell’Istituto Vulcanologico delle Isole Canarie. Interpellato da Cadena Ser, sarè la quantità di magma accumulatasi nel serbatoio del vulcano a definire la durata dell’eruzione. “Un serbatoio che può essere profondo 3 o 5 km è collegato ad un altro di 20 o 30 km, quindi il feedback di quello più profondo su quello meno profondo potrebbe far allungare l’eruzione“, ha specificato.
Nel frattempo si fa la conta dei danni. Su Antena 3 il presidente del Cabildo de La Palma Mariano Hernandez ha spiegato che al momento almeno cento abitazioni sono state colpite. Mentre ai microfoni di Cadena Ser il sindaco della città di El Paso Javier Rodríguez Fernández ha aggiunto: “La città è stata completamente evacuata, è sicura per le persone ma non per le infrastrutture. Le ceneri sono un pericolo aggiuntivo, ma è un fenomeno difficile da controllare“. Nel frattempo l’eruzione prosegue e la lava continua ad avanzare verso altri edifici. Ma il presidente delle Isole Canarie ha confermato, intervistato da RNE, che al momento “non sono previste ulteriori evacuazioni in quanto “non si prevede un nuovo punto di eruzione e, quindi, non ci saranno più evacuazioni“.