Secondo gli studiosi le impronte lasciate intenzionalmente, sarebbero la più antica opera rupestre al mondo.
Un team di studiosi guidato da David Zhang della Scuola di Geografia dell’Università di Guangzhou, ha individuato sull’altopiano in Tibet impronte di mani e piedi che appartengono molto probabilmente a due bambini. La posizione indica che sono state lasciate volontariamente su un masso di travertino nella vicinanze dell’attuale villaggio di Quesang. Attraverso ulteriori studi, i ricercatori hanno scoperto che i due autori sarebbero due bambini, uno di 7 anni e uno di 12 anni vissuti circa tra 169.000 e 226.000 anni fa. Dato che per gli studiosi le impronte sono da considerare espressione artistica, queste trovate in Tibet in base alla datazione, sono da considerare come la più antica forma di arte parietale fino ad oggi conosciuta. Poiché la disposizione non sembra naturale ovvero non segue il naturale movimento del corpo, i ricercatori ritengono che si tratti di un precoce esempio di arte. Alcuni esperti però, non sono convinti della natura intenzionale delle impronte.
“Dalla disposizione delle impronte no sembra che si tratti di orme lasciate nell’atto di camminare o per esempio di una caduta. Sembra siano state disposte in maniera attenta, e ciò implica che ci sia stata una scelta deliberata nel sistemarle in questo modo” dichiara il docente presso la Cornell University Thomas Urban. Si tratterebbe di impronte di Neanderthal conosciuti già per le loro abilità artistiche. La scoperta fatta in Tibet, lascia ancora dubbi ad alcuni studiosi che cercheranno attraverso nuovi studi, di fare chiarezza su cosa possa essere considerato o meno arte e se si tratta o no della più antica arte parietale fino ad oggi scoperta.