Gli esperti stanno lavorando al calcolo della traiettoria della massa coronale espulsa dal Sole in seguito ad una nuova potente esplosione registrata intorno alle 2 UTC del 13 settembre e che potrebbe colpire la Terra. Al momento non vi è nulla di certo in merito alla direzione seguita dal filamento di magnetismo esploso sulla nostra stella ma stando a quanto emerge dai modelli preliminari preparati dagli esperti della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) vi è una buona probabilità che il nostro pianeta venga colpito di striscio dalla nube di particelle. Se così fosse “l’impatto” dovrebbe verificarsi tra il 16 ed il 17 settembre ma non è da escludere che la Terra possa essere mancata dalla CME, come del resto già avvenuto di frequente in precedenti e recenti occasioni.
Infatti restano al momento incerte sia la traiettoria definitiva della massa coronale che l’intensità del fenomeno e bisognerà attendere nuovi aggiornamenti ufficiali per una conferma definitiva di cosa aspettarci nelle prossime ore. Ricordiamo che un coronal mass ejection è di fatto espulsione di materiale dalla corona solare sotto forma di plasma. Si tratta di una sorta di nube formata prevalentemente da elettroni e protoni che, qualora raggiunga la terra, può provocare aurore solari ed interferenze, disturbandone la magnetosfera.