L’azienda Colossal ha ottenuto un finanziamento di 15 milioni di euro per ”riportare in vita” gli antichi animali.
Un progetto avveniristico quello messo in campo dalla startup nordamericana Colossal che ha in programma di ”far rivivere” i mammut lanosi estinti migliaia di anni fa. L’idea è che il ritorno di questa specie nel suo habitat potrebbe aiutare a riparare l’ecosistema attualmente degradato dagli sconvolgimenti del cambiamento climatico e dalle estinzioni. Il mammut lanoso e l’elefante asiatico condividono il 99,6% della composizione del DNA, quindi gli scienziati hanno deciso di impiantare i geni di un mammut nelle cellule dell’elefante asiatico e utilizzare la tecnologia di editing genetico CRISPR-Cas9. Eriona Hysolli, direttrice delle scienze biologiche di Colossal, ha dichiarato, in un’intervista rilasciata alla stampa che “ci sono già gli strumenti” per realizzare questo progetto. Secondo le stime dell’azienda, i primi piccoli di mammut lanosi appariranno nei prossimi quattro-sei anni. Tra l’altro, se la ‘resurrezione’ del mammut dovesse avere successo, lo stesso metodo potrebbe essere utilizzato per conservare specie attualmente in pericolo di estinzione.
È dal 2018 che un gruppo di scienziati dell’Università di Harvard, guidato da George Church, sta lavorando al progetto che prevedeva di clonare i mammut. Ora, Church e Ben Lamm, un imprenditore specializzato nella bioscienza, hanno unito i loro sforzi creando la “startup” appositamente per accelerare la ricerca accademica e finanziare meglio il progetto. L’azienda ha già ottenuto 15 milioni di dollari in investimenti. “Essere in grado di comprendere veramente la genomica e la biologia sintetica e approfondire la capacità di preservare e ricreare la vita, penso che questi siano passi piuttosto fondamentali verso il futuro“, ha detto Lamm.