La nuova tecnologia potrebbe garantire un nuovo ”balzo in avanti” per l’energia nucleare cinese.
Un reattore davvero innovativo quello che è in via di realizzazione in Cina che sarà alimentato con il torio, un elemento radioattivo già sperimentato in passato nei reattori, ma mai usato in maniera massiccia. L’adozione del torio potrebbe rendere la Repubblica Popolare il primo paese al mondo a sviluppare questa tecnologia su scala commerciale oltre a creare un’alternativa credibile e meno rischiosa alle più convenzionali centrali nucleari. Il reattore di questo tipo farebbe circolare sali fusi e non l’acqua e pertanto sarebbe in grado di produrre energia a prezzi contenuti, senza sacrificare la sicurezza. Ma è la capacita di produrre quantità inferiori limitate di scorie radioattive a rappresentare il vantaggio maggiore di questo tipo di reattore.
Il reattore sperimentale al torio si trova a Wuwei, poco lontano dal deserto del Gobi, dove verrà ultimato entro la fine del 2022, dopo una serie di prove che saranno realizzate questo mese. Il torio è un metallo debolmente radioattivo, simile all’argento, estraibile dalle rocce, anche se non trova impiego nell’industria moderna. Rappresenta un elemento di scarto del processo di estrazione delle terre rare, il che significa che potrebbe diventare una valida alternativa all’uranio che invece la Cina importa a costi elevati. “Il torio si trova in quantità molto maggiori rispetto al’uranio e dunque potrebbe essere una tecnologia molto utile da usare tra 50 o 100 anni, quando le riserve globali di uranio cominceranno a scarseggiare”, ha dichiarato Lyndon Edwards dell’Australian Nuclear Science and Technology Organizzazione di Sydney, nel rapporto. Capace di generare una potenza di appena due megawatt, il reattore di Wuwei potrebbe alimentare un massimo di mille abitazioni. Nel caso in cui la sperimentazione dovesse avere successo le autorità mirano alla realizzazione di un altro reattore al torio, di 373 megawatt, entro il 2030. A questo punto la struttura potrebbe alimentare centinaia di migliaia di abitazioni avvicinando il paese all’obbiettivo di ”emissioni zero” entro il 2050. Ad oggi il torio è già impiegato nei test come un potenziale combustibile nucleare in Germania, Regno Unito e negli USA Uniti e fa parte del programma nucleare dell’India.